In questa sessione voglio parlarvi della ferramenta di una cucina. Un dettaglio di fondamentale importanza che spesso viene trascurata ma che, nella vita di una cucina, risulta alla lunga fondamentale per la sua integrità nel tempo. Come avviene ormai in tanti settori, oggi, anche le cucine si assomigliano molto tra loro. Forse troppo vista la difficoltà che alcuni hanno nel capire quali sono le differenze esistenti fra una cucina che costa 790,00 euro ed una che ne costa 30.000 o più…
In realtà, le cucine essere possono essere suddivise in due o tre grandi gruppi, a seconda del loro prezzo e dunque della loro qualità. A parte infatti le “mirabolanti offerte” provenienti dalla Grande distribuzione organizzata, che tendono a voler far credere alla gente che si può comprare una cucina di qualità con meno di 3/4000 euro, è indubbio infatti che la “qualità”, abbia un costo e che questo costo (visto che nessuno regala niente) debba essere necessariamente pagato dal consumatore che vuole per la sua casa una cucina che duri almeno più di una sola manciata di anni.
Fatta dunque questa doverosa premessa, è bene concentrarsi su quelle cucine che si possono trovare nei normali negozi di mobili le quali, pur essendo prodotte da numerosi differenti produttori nonché da alcuni abili artigiani del settore, si può dire vantino tutte, un’ottima qualità media dovuta alla concorrenza ed alla competizione qualitativa esistente fra i produttori.
Se siete dunque vicini all’acquisto e avete già individuato una rosa di due, tre cucine che più vi convincono per l’estetica, il risultato compositivo, il costo globale e la loro funzionalità, ma non sapete come scegliere, vi suggeriamo di verificarne alcuni particolari.
Cerniere: controllate che siano robuste e che sia ben rinforzato attraverso elementi in plastica il tratto di struttura su cui esse si avvitano, per evitare che a lungo andare cedano e che facciano cadere le ante
Le migliori aziende produttrici di cerniere da cucina sono la Blum, la Hettich, la Grass e anche l’Italiana Salice ( non me ne voglia quest’ultima ma , a mio parere strettamente personale, attualmente i tedeschi e gli austriaci sono un passo avanti ).
Da circa 7/8 anni a questa parte, tutte le cucine di una certa qualità sono dotate di un dispositivo di “rallentamento” interno alle cerniere chiamato appunto “rallentatore”, il quale permette una chiusura “soft” delle ante, impedendo a loro di sbattere contro la scocca della cucina anche in caso di chiusura violenta.
In generale si può dire che le cerniere migliori in assoluto siano quasi sempre quelle che appaiono più robuste alla vista, quelle in cui sono possibili più regolazioni dell’anta e quelle che, aprendosi, permettono all’anta di rimanere in posizione perfettamente dritta anche in caso di sollecitazioni esterne verso l’alto o verso il basso.
In merito al tipo di apertura, ne esistono generalmente di due tipi, quelle con apertura a 100/110 gradi e quelle con apertura a 170/180 gradi, le quali sono giuste da usare nei mobili che solitamente rimangono più spessi aperti, come ad esempio i colapiatti, ma non sono adatte per tutti gli altri tipi di anta per la loro tendenza ad essere naturalmente più complesse e dunque più delicate.
Ripiani: i migliori hanno spessori elevati (circa 18/20 mm) per non imbarcarsi e sono rifiniti su tutti i lati per evitare che l’umidità entri a contatto con il truciolare gonfiandosi. Attualmente tutte le cucine di una certa qualità possiedono dei reggi piani di sicurezza che impediscono il ribaltamento. Sono assolutamente da evitare le cucine che non possiedono ripiani dotati di tale tipologia di sostegno, ma sono comunque da scartare quelle che pur avendo tali dispositivi, appaiono poco robusti ed affidabili.
Cassetti e cestoni: Quasi tutte le aziende che producono cerniere da cucina producono anche le guide e le spallette necessarie per costruzione di cassetti e cestoni da cucina. Esse sono solitamente abbastanza facili da riconoscere tramite la marca che portano a lato le spallette dei cassetti e possono essere dotati a richiesta di rallentatori di chiusura.
Le guide metalliche, che rendono i cassetti più scorrevoli e ne impediscono la fuoriuscita sono infatti prodotte in abbinamento con la struttura metallica che forma il perimetro interno dei cestoni. La cosa assolutamente da controllare in questo caso è il perfetto allineamento fra il frontale del cassetto e il suo interno. Sono infatti assolutamente da evitare le cucine in cui il frontale dei cassetti o dei cestoni appare leggermente distaccato dal suo interno lasciando intravedere dello spazio fra i due componenti. Tale segnale è da considerarsi assolutamente indizio di trascuratezza produttiva e di poca qualità costruttiva. E i piani di fondo? Ottimi quelli in materiale anti umido, i nuovi in vetro, e quelli in laminato in tinta con il perimetro. Da evitare quelli in compensato o in masonite. I fondi dei cassetti da cucina devono apparire solidissimi al tatto e non devono cedere nemmeno di un millimetro rispetto alle pressioni che possono ricevere.
Vasistas e ribalte: Negli ultimi anni c’è stata di grandissima evoluzione in questo tipo di aperture e si può senz’altro dire che i nuovi meccanismi, pur avendo spesso di molto aumentato il costo medio di una cucina di qualità, hanno dato un notevolissimo apporto tecnologico alla costruzione dei mobili da cucina. Senza addentrarsi troppo in sterili tecnicismi si può senz’altro dire che sono da considerarsi vasistas e ribalte “di qualità” quelle dotate di meccanismi di apertura all’apparenza robusti e solidali con la struttura del mobile, che richiudendosi, possiedono dispositivi che ne trattengono la caduta in modo da evitare infortuni. In maniera molto grossolana e volutamente generica si può dire che, attualmente, i meccanismi interni di apertura che appaiono più grossi e ingombranti alla vista sono da considerarsi i migliori, anche se già adesso le aziende produttrici si stanno dedicando a studi tesi ad una riduzione dei volumi occupati da queste componenti in modo da ampliare gli spazi interni ai pensili.
Ante: Tale componente (forse la più importante) richiede un capitolo a parte vista la mole di materiali con cui possono essere prodotti gli sportelli di una composizione da cucina. In generale però si può tranquillamente affermare che sono da preferire le ante dotate di spigoli arrotondati o comunque di bordi in forte spessore che permettono di non avere spigoli vivi. Lo spessore delle ante non è direttamente proporzionale con la qualità di una cucina, ma ne è comunque un indizio. L’importante è che, quando ci troviamo di fronte a cucine con ante di notevole spessore, sia possibile verificare la tenuta delle cerniere in modo che questa sia proporzionata con il peso maggiore che esse devono sostenere.
Piani di lavoro: Anche a questa importantissima altra componente conviene dedicare un discorso a parte. Ci limitiamo adesso a segnalare l’assoluta importanza della cosiddetta “alzatina”, nella verifica della qualità di una buona cucina componibile. Essa è in pratica la parte di piano aggiunta che serve da guarnizione fra lo stesso topo ed il muro su cui esso è poggiato. La sua importanza è derivata dalla sua funzione di “diga” capace di arginare tutto ciò che, compresi i liquidi, potrebbe andare ad infilarsi nel retro della cucina, provocando a volte danni molto ingenti e perdita di igiene. Le alzatine migliori sono quelle che vengono realizzate con lo stesso materiale del piano, ma quando quest’ultimo è di laminato o di materiale composito similare è necessaria l’applicazioni di profili in plastica o alluminio che siano capaci di proteggere il lamianato dalla sua stessa tendenza ad assorbile i liquidi.
Facilità di montaggio: molti modelli sono dotati di accorgimenti che abbreviano e semplificano la posa in opera, soprattutto dei pensili, nell’istallazione dei quali è necessaria da avere un ampia possibilità di regolazione. In particolare poi, i piedini, di solito nascosti dallo zoccolo, devono essere oltre che regolabili in altezza per mantenere i piani allineati, anche fissati alla struttura in modo da non poter essere facilmente strappati da quest’ultima in fase di spostamento.
Fondi da frigorifero. E’ assolutamente indispensabile sapere che il fondo sottostante le colonne frigorifero deve essere necessariamente costruito in materiale plastico in modo che eventuali fuoriuscite di liquido dalla macchina non possano danneggiare il fondo su cui poggia l’intera struttura di questo mobile così pesante. Verificare la robustezza di questa plastica di sostegno è dunque molto importante. Ad una plastica molto spessa e robusta corrisponde quasi sempre una cucina la cui lunga durabilità è senz’altro prevedibile.
Certificati di tossicità: ante, superfici e rivestimenti di piani di lavoro devono essere accompagnati da certificati che garantiscono il basso contenuto di formaldeide e la loro tossicità in caso di uso di vernici.
Attrezzature Interne (cestelli, griglie, portacoltelli, portabottiglie, taglieri estraibili): ne esistono centinaia di tipologie e di modelli ed è dunque impossibile farne una analisi qualitativa. Per una corretta osservazione del preventivo è però possibile ed opportuno verificarne la eventuale presenza, definendo a priori quante sono quelle di serie previste nei contenitori e quante sono invece quelle che occorre acquistare a parte.
Illuminazione: quella di abbinamento con i mobili da cucina è davvero utilissima, e non conviene mai rinunciare ai punti luce all’interno di pensili e colonne (più frequenti in quelli a vetro) o all’esterno, come nel caso delle luci sotto pensile. Essi possono essere più o meno necessari a seconda della luminosità e dell’illuminazione dell’ambiente e sono quasi sempre forniti di lampade al led in modo da ridurre al minimo i consumi. Lo schienale tra basi e pensili, che di solito si applica o per ragioni estetiche o per evitare di ripiastrellare il muro, é generalmente uguale al top, ma ultimamente sono addirittura disponibili degli splendidi schienali in vetro, dotati di una illuminazione interna al led ch,e oltre a donare alla composizione un’estetica eccezionale, evitano l’istallazione di ulteriori corpi illuminanti.
Zoccolo: deve essere ovviamente asportabile e fissato ai piedini con degli appositi ganci di cui è sempre bene conservare dei ricambi. Il materiale più usato per questa componente è il Pvc rivestito con un foglio melaminico ed è dotato di una guarnizione a tetra per evitare che nel sotto della cucina possa ristagnare dell’acqua. A livello qualitativo il materiale probabilmente migliore per lo zoccolo da cucina sarebbe l’alluminio profilato, ma il suo costo molto alto, ne impedisce spesso l’utilizzo.
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